2017 – Giro di Lombardia 1917

22 impavidi eroi velocipedisti sabato 4 novembre hanno voluto onorare con spirito eroico una storia nata esattamente cent’anni fa al Giro di Lombardia.

E la storia quel giorno d’autunno la scrisse a caratteri indelebili una signorina gagliarda con dei garretti d’acciaio ed un cuore immenso, Alfonsina Strada, emiliana doc, prima donna nella storia del ciclismo mondiale a cimentarsi con i maschietti e uscirne da protagonista, giungendo al traguardo con impeto ed ammirazione.
Leggi qui il nostro speciale dedicato ad Alfonsina!

Era giusto renderle onore ed in primis a farlo sono state tre donne per nulla intimorite di affrontare i 210 km dello stesso percorso del 1917.

Silvia Graziani, Francesca Monica e Barbara Roetta, su delle “macchine” anni ’20 hanno battagliato assieme ai 19 uomini senza mostrare alcun segno di fatica.

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Alle 6,45 dall’Arco della Pace di Milano sulle loro fulgide macchine sono partiti nell’alba nascente i nostri valorosi atleti alla volta dei primi paesi, Legnano e poi Gallarate dove c’è stato il primo foglio firma.

Il drappello che ha marciato compatto sotto gli sguardi attoniti della folla a bordo strada si è poi diretto verso le prime pendici lombarde tra i saliscendi di Malnate per poi attraversare la ridente Varese e sopraggiungere al colle del Brinzio, prima vera staffilata pendente della giornata dove comandano le danze Mariolini, Berruti e Lamacchi.

Dopo il lauto ristoro al colle col foglio firma, si fiondano a spada tratta nella discesa verso Varese per completarne l’anello mentre una leggera ma fastidiosa pioggerellina decide di crearsi un varco.

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Per fortuna Giove Pluvio viene incontro ai prodi eroi e finisce di cadere, è la volta delle tre cittadine di Como, Erba e Lecco con una prima scrematura del drappello che avviene sulla salita della Cappelletta all’uscita della ridente Lariana.

Ben presto però i 22 comandati dalle Alfonsine si ricompattano e si dirigono con una media dei trenta all’ora nel ritorno verso il capoluogo meneghino.

Ad attenderli però a quaranta chilometri dalla meta c’è lo spauracchio di giornata, la mitica erta della Cicognola, vero muro di circa 1500 metri con pendenze che nel primo tratto fanno male.

Tutti stringendo i denti la superano indenni, ecco Monza, Sesto, le luci di Milano, ci siamo, anche stavolta la battaglia è vinta, tre eroine su tutte, Francesca, Barbara e Silvia.

W LE DONNE , W IL CICLISMO!!!

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