ALFONSINA PER UN GIORNO – Tributo al centenario della partecipazione al Giro d’Italia 1924

Castelfranco Emilia, 25 maggio ore 15.00: LA PUNZONATURA
Il cielo plumbeo tutto d’un tratto si squarcia e i raggi di un tiepido sole illuminano la facciata di un palazzo nobile su Corso Garibaldi, nel centro di Castelfranco Emilia.
Tirano un sospiro di sollievo gli organizzatori della NOVA UVI; un giovane strillone dalla cadenza romanesca, non perde tempo e comincia a scandire il nome delle Alfonsine.
Una per volta si presentano al tavolo, sotto lo sguardo severo della giuria, per la Punzonatura della macchina, ritiro dorsali e compilazione foglio firma. Le operazioni sono disturbate dal rumore di fondo della battitura della macchina da scrivere di un giornalista, di chi sa quale testata. La frenetica battitura si placa improvvisamente per un fuori programma, il passaggio di un Frate Francescano, informato della fatica che avrebbero affrontato le ragazze, dispensa loro una benedizione. Dal Sacro al Profano, l’Assessore (quasi indispettito per l’improvvisa quanto inaspettata invasione di campo) si prodiga a tessere le lodi e il coraggio delle Alfonsine e dell’illustre concittadina Alfonsa Morini in Strada.
Finita la cerimonia, la fotografa richiama l’attenzione di tutti gli intervenuti per una foto, dispone con fare militaresco le Alfonsine al centro, le autorità e gli organizzatori ai lati, incorniciati da striscioni, stendardo e bandiera tricolore. Unica nota stonata: l’incessante battitura del giornalista che dove finire l’articolo da consegnare alle rotative.
La fotografa si raccomanda di essere collaborativi e fermi per lo scatto, da non ripetere, visto l’elevato costo della lastra fotografica.
Uscite indenni dal set, le Alfonsine, per far girare le gambe, dopo una lunga attesa in piedi, visitano la casa natale di Alfonsina.

Santa Sofia, 26 Maggio ore 6.30: LA CORSA
È giorno da più di un’ora, l’eco dalla pioggia che ha imperversato il giorno prima sugli Apennini ha portato in dote un’aria tersa e frizzante.
Dallo sferragliare di catene e pedivelle, traspare l’inquietudine che ha lasciato spazio all’euforia del giorno prima. Sono partite, sono in otto, oggi come 100 anni fa lo scalpore è tanto visto, che il seguito è molto numeroso. Si alternano alla testa del gruppo che marcia compatto, a Galeata iniziano le salite, chi è partita con un rapporto da pianura gira la ruota, poi affrontano le prime rampe. Gli accompagnatori, disposti lungo i tornati, aspettano con impazienza il passaggio.


Le voci da prima lontane si fanno sempre più distinte, si cominciano a scandire i respiri affannati, aumenta l’attesa e allo sbucare dal curvone è un’esplosione di emozioni. Fra le Alfonsine c’è chi sale di potenza mettendosi in piedi sui pedali, chi ciondola, chi è aggraziata come una libellula, non importa il come, conta arrivare alla meta. Finalmente il primo ristoro a Rocca San Casciano. D’ora in avanti poche asperità e molta pianura. La coesione del gruppo aumenta, le Alfonsine si sentono più sicure, lo spauracchio è alle spalle, ora sono i km a separarle dall’arrivo, l’ultima incognita. Prima Dovadola, poi Terra del Sole e Faenza vengono attraversate con il sorriso sul volto e siamo a metà percorso; a parte una foratura e un salto di catena, non ci sono stati problemi. Nuovo ristoro, pronti via, si attraversa la via Emilia e si lascia la fascia pedecollinare per entrare nella pianura tutta coltivata a frutteti. Si arriva a Imola, patria della Velocità, dove le nostre Alfonsine non sfigurano, i km e la temperatura improvvisamente estiva ficcano la compagine, ma lo spirito di gruppo e la determinazione prevale sulla fatica.


Alle ore 15.30 le Alfonsine giungono in località Fossa Marza, casa di Alfonsina. L’emozione è palpabile, la meta è vicina, il Vice Sindaco visibilmente commosso ha omaggiato le ragazze.
Ora le Alfonsine hanno un nuovo angelo custode: l’ispettore della Polizia Municipale le scorta attraverso la pista ciclabile dedicata ad Alfonsina Strada, alla volta della piazza del Comune di Castenaso, preparata per le grandi occasioni con lo striscione di Arrivo e uno inneggiante ad ALFONSINA posto sul portone del Municipio.
Impaziente come un padre in sala parto per la nascita di un figlio, il Sindaco di Castenaso si intrattiene con gli accompagnatori. All’arrivo delle Alfonsine sotto lo striscione del traguardo si è levato al cielo un fragoroso applauso per l’impresa portata a termine.
La NOVA UVI e il Sindaco si sono complimentati con le Alfonsine che per l’ultima volta hanno firmato il foglio dei controllo e si sono abbandonate alla gioia per aver compiuto un’impresa d’altri tempi, su macchina anni ’20, con maglie di lana, ma soprattutto incarnando lo spirito di ALFONSINA STRADA.

Ora scusate, vado di fretta, la macchina da scrivere si è inceppata, non ho ancora finito il pezzo e devo consegnarlo alle rotative, non prima di avervi svelato chi sono le otto ALFONSINE:
DENISE BAVUTTI, FLORETTA BLASI, MARINA CASTAGNARI, MORENA FRASSINETI, SILVIA GRAZIANI, FRANCESCA MONICA, BIANCA MORVILLO, ANGELA ZIZZA.

Tutte le foto sono di Elisa Romano – Video a cura di Paolo Furnò

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